Dal 6 febbraio è diventata pienamente operativa la depenalizzazione di 41 reati grazie all’entrata in vigore dei decreti legislativi n.7 e 8 del 2016 approvati dal Consiglio dei Ministri dello scorso 15 gennaio. La sanzione penale si tramuta quindi in amministrativa, con importi salati da pagare per chiunque compia la medesima violazione. In altri termini alle pene detentive precedentemente previste per tali tipologie di reato, verranno sostituite multe salatissime nel caso in cui si commettesse la stessa fattispecie prima prevista come reato.
Di seguito alcune delle fattispecie criminose degradate ad illecito amministrativo: ingiuria, guida senza patente, omesso versamento delle ritenute da parte dei datori di lavoro, atti osceni in luogo pubblico, falso in scrittura privata, coltivazione della cannabis a scopo terapeutico e l’abuso di credulità popolare.
Scopo della riforma è quello di alleggerire il lavoro dei Tribunali ed il carico di processi penali c.d. minori, velocizzando le tempistiche di quelli ritenuti più importanti anche se talune critiche non sono tardate ad arrivare da parte del Supremo Collegio, anche in considerazione della migrazione di numerosissimi procedimenti in ambito civile e amministrativo, con conseguente vanificazione dello scopo sotteso alla riforma. (© Avv. Dario Avolio)