Condurre persone in sella alla moto, senza prima essersi accertati e aver imposto di indossare il casco al passeggero, può costare una condanna per omicidio colposo.
E’ quanto hanno statuito i Giudici di legittimità nella recentissima sentenza n. 43449/2012 con cui è stato deciso il caso di un centauro di Palermo rimasto coinvolto in un gravissimo incidente in seguito ad una solitaria uscita di strada causata dall’alta velocità.
A bordo con lui era presente la compagna che, non indossando il casco, decedeva sul colpo battendo violentemente la testa in seguito alla caduta.
Ne seguiva un procedimento penale a carico del motociclista concluso, in entrambi i primi due gradi di giudizio, con una condanna inflitta al medesimo per omicidio colposo.
Il caso approdava, quindi, innanzi alla Suprema Corte che confermava la condanna e la sussistenza del delitto contestato motivando che “correttamente è stato addebitato all’imputato l’omesso controllo dell’uso del casco da parte della passeggera”.
Ciò, unito anche alla velocità eccessiva tenuta dal motociclista, non poteva che confermare l’integrazione del delitto contestato a suo carico. (© Avv. Dario Avolio)